domenica 28 marzo 2010


Quando ero una bambina credevo che la luna fosse fatta di marzapane,le stelle di glassa colorata e le nuvole di zucchero filato.Ben presto una maestra fin troppo zelante ci tenne a spiegarmi che le cose non stavano esattamente così.Lo stupore dentro di me tentò di nascondersi goffamente dietro un rosso imbarazzo,fino a che non diventò delusione.Ero ancora col naso all'insù a guardare fuori dalla finestra,quando una bimba mi sussurò che se ci credevo e se volevo,quel cielo che avevo immaginato,poteva essere mio.Sgranai gli occhi pensando a quale complicato incantesimo potesse esserci dietro,e dal sorriso che lentamente mi si allargava sul viso,soffiai solo un flebile:"E come?"La bimba mi guardò,accennò una smorfia e mi diede una schicchera sulla fronte,appena sopra il mio sguardo curioso.Fu allora che capii che dentro di me,viveva un posto dove l'impossibile accade quotidianamente,un mondo sfitto dove le luci trafiggono le ombre,un nascondiglio,una roulotte,un salone per feste dove invitare chi si vuole,dove è buona norma fare colazione con stelle di glassa.Insomma un parco giochi della fantasia,che solo per comodità chiamerò immaginazione.Ogni bambino ne è dotato e ne è il sovrano indiscusso,almeno fino a quando non deciderà di crescere.Qualcuno proprio non ci torna più e si è rassegnato a diventare un adulto.Qualcuno ne ha perso le chiavi e non sa come rientrarci.Qualcuno ci torna di tanto in tanto,come quando si va a vedere il mare d'inverno.I più fortunati,o semplicemente gli incoscienti,hanno scelto di viverci,e si fanno chiamare illustratori.